giovedì 8 luglio 2010

I genitori leggono, parlano, chiedono, ma non vengono ascoltati: devono subire?

Lettera al Prefetto

Egregio Signor Prefetto,

le scriviamo in qualità di genitori di bambini iscritti alla scuola dell’infanzia, alla scuola primaria, alla scuola secondaria di I grado, alla scuola secondaria di II grado, certi che verremmo almeno
ascoltati come più volte ha dimostrato la Sua persona, esprimendo sensibilità, cortesia e
solidarietà.
Come Lei ha potuto constatare da più segnalazioni, la provincia di Pordenone è tra quelle della
Regione Friuli Venezia Giulia più penalizzate per carenze di organico (insegnanti e personale ATA) ad ogni livello di scuola.
Le scuole del Pordenonese finora hanno tentato in tutti i modi di arginare i problemi derivanti da tali riduzioni di organico, di materiale didattico e di soldi, riuscendo, almeno in parte, a non far ricadere la pesante scure della riforma sulle spalle degli studenti e delle relative famiglie.
Ringraziamo tutti coloro che fin qui si sono spesi per “aiutare” e sostenere le richieste delle
famiglie.
Il quadro legislativo prospettato dalla Riforma Gelmini però comporterà un ulteriore riduzione del tempo e qualità dell’istruzione, riportando la nostra scuola a livelli ottocenteschi, in termini di
programmi e di preparazione scolastica dei nostri figli, nonché di pulizia e sicurezza dell’ambiente
scolastico.

Come genitori siamo sconcertati e preoccupati. Ma non ci rassegniamo.
Otteniamo con questi tagli una scuola povera di istruzione, depauperata di opportunità formative
che inevitabilmente offrono povertà intellettuale e diseguaglianza sociale.
La riduzione di orario creerà notevoli difficoltà alle famiglie sia che in queste lavorino entrambi i
genitori, sia che sciaguratamente non lavorino e siano in cerca di lavoro. Chi potrà permetterselo
dovrà cercare soluzioni alternative non istituzionali, ma ci sarà chi non potrà garantire un ambiente edificante per la crescita dei propri figli, con ricadute negative di certo non solo sul singolo bambino o ragazzo ma su tutta la società.
Come genitori non accettiamo scelte economiche di tagli alla spesa pubblica sulle teste dei nostri
figli, e sul loro futuro. C’era e c’è ben altro da tagliare, e i fatti di tutti i giorni ce lo dimostrano.
Pretendiamo come famiglie Pordenonesi il rispetto delle scelte orarie fatte all’atto dell’iscrizione dei nostri figli.

Chiediamo siano rispettati i doveri Costituzionali della Repubblica di garantire una scuola pubblica di qualità su cui investire invece di tagliare risorse.
Pretendiamo dallo Stato una Scuola Pubblica che offra ai nostri figli le migliori opportunità.
Stiamo insegnando ai nostri figli il rispetto per le istituzioni, per le regole. Queste stesse Istituzioni siano esempio di rispetto nei loro confronti!
Le chiediamo con queste nostre righe di farsi interprete delle nostre legittime richieste, nei
confronti di persone e istituzioni a noi troppo distanti per poter essere ascoltati come cittadini,
perché la Riforma Gelmini non colpisca ancora e di più le nostre scuole.
[Scaricate la lettera e partecipate alla raccolta delle firme! Abbiamo bisogno dell'aiuto di tutt*]

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