martedì 20 luglio 2010

Genitori a Trieste per il tempo pieno

Da Il Messaggero Veneto di Pordenone del 20/07/2010

CHIONS. I genitori di Villotta di Chions che chiedono il tempo pieno per tutte le classi della scuola primaria “Edmondo De Amicis” scendono in piazza: lo faranno giovedì mattina, a Trieste, davanti all’Ufficio scolastico regionale. L’iniziativa fa seguito a due lettere di protesta per dire “no” alla distinzione tra bambini di serie A e di serie B: già nella prima, si preannunciavano, nel caso di risposta negativa, «ulteriori drastiche decisioni». Ma a entrambe, spedite alle istituzioni e agli uffici scolastici provinciali e regionali, «non ci è mai stata data una risposta», hanno constatato i genitori di Villotta.

Dunque la decisione di battere il ferro finché è caldo, ovvero prima del tempo in cui i giochi saranno fatti, recandosi a Trieste con tanto di striscioni per un presidio. La richiesta è quella del tempo pieno per la sezione B, e non solo per la A. Alla Edmondo De Amicis il tempo pieno è una tradizione che prosegue dal 1972. L’aumento degli iscritti, negli ultimi anni, ha portato a formare 5 classi a tempo pieno (40 ore settimanali) e 3 a tempo prolungato (36 ore). Il prossimo anno scolastico questa sezione avrà quattro classi, ma dato l’organico disponibile sarebbe portata a 30 ore, fatto che si scontrerebbe con le loro esigenze e dei propri figli. In seguito i genitori hanno appreso che avrebbe avuto il tempo pieno una classe in più, ma non basta: la richiesta, che sarà rinnovata con fermezza giovedì, è per tutte le classi, per non avere due diverse offerte formative all’interno dello stesso plesso.
I “pressing” per le 40 ore nella sezione B si sono succeduti negli ultimi anni, ma senza esiti: spesso, sono stati gli stessi genitori con minori problemi orari, a cedere l’opportunità del tempo pieno a quelli che ne avevano maggiore necessità. A questi sforzi, si sono aggiunti quelli delle insegnanti per garantire le 36 ore nella B. Affermando i vantaggi del tempo pieno, allo stesso tempo si era ribadito il giudizio sulla scelta dell’insegnante unico, valutata come “anacronistica”. Si era pure messa in evidenza la penalizzazione della provincia di Pordenone, rispetto a quelle di Udine e Trieste, nell’assegnazione del numero dei dipendenti. (a.s.)

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