giovedì 24 febbraio 2011

Cosa succede col prossimo anno scolastico: lettera

La seguente lettera è stata inviata il 23/02/2011 al Prefetto di Pordenone, Pierfrancesco Galante, al Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per il FVG, Daniela Beltrame, all’Assessore all’Istruzione Regione Friuli Venezia Giulia, Roberto Molinaro e al signor Sindaco di Pordenone, Sergio Bolzonello


Il 12 febbraio si sono chiuse le iscrizioni per le matricole all’a.s. 2011-2012.
Il Comitato Genitori di Pordenone ha organizzato una serie di incontri informativi, con la partecipazione di alcuni dirigenti scolastici, per aiutare i genitori nella scelta.Nel corso di questi incontri sono emerse ancora più numerose le perplessità dei genitori rispetto ai tagli previsti, con conseguente riduzione dell’orario scolastico, riduzione del numero di insegnanti e personale ATA, la non assunzione di dirigenti scolastici nei posti vacanti. Fatti che accrescono le preoccupazioni e i malumori.
Già da tempo abbiamo chiesto “un taglio ai tagli” previsti nella nostra provincia già molto penalizzata nella assegnazione delle risorse. Le nostre scuole, al contrario di quanto sta avvenendo, hanno bisogno di essere più finanziate e sostenute, i nostri figli necessitano, al contrario, di maggiori stimoli e attenzione didattica, se vogliamo che possano raggiungere livelli d’istruzione soddisfacenti e almeno competitivi con quelli europei.
Il disagio si percepisce anche all’interno degli ambienti scolastici. Le insegnanti non possono essere per definizione “uniche – tuttologhe - prevalenti” senza ricevere adeguato aggiornamento, e poco spazio per il confronto pedagogico-didattico tra colleghi.
A discapito della continuità didattica ogni anno assistiamo ad un cambio di guardia del personale docente. La precarietà del rapporto di lavoro rende incerta e instabile la costruzione di un progetto educativo valido agli occhi dei genitori.
I genitori sono sempre più consapevoli che il diritto allo studio viene pesantemente compromesso: aumento del numero di alunni per classe, strutture insufficienti e insicure, spazi inadeguati e non rispondenti alle esigenze dei bambini, strumenti antiquati, personale ridotto.
Nelle primarie i genitori non sanno se gli orari da loro richiesti (tempo pieno o tempo normale a 30 ore più mensa) saranno autorizzati dall’Ufficio Scolastico Regionale.
Come se non bastassero le ansie e i problemi catapultati sulle famiglie dalla cassa integrazione e disoccupazione ora si aggiunge pure l’incertezza sul diritto allo studio per i propri figli, che, a costo di ripeterci, ricordiamo essere un diritto costituzionale che lo Stato ci deve garantire, non in termini di “livelli minimi essenziali”. Lo Stato garantisca luoghi e tempi adeguati, ai docenti la possibilità di insegnare bene, a tutti i bambini l’opportunità di apprendere con successo.La riduzione di opportunità formative della scuola pubblica non possono essere compensate con corsi a pagamento a carico dei genitori, né con doposcuola lasciati in mano al volontariato.
C'è tanto da criticare e da cambiare in Italia, nella vita politica come nel resto. Ma niente servirà se non avremo imparato a riconoscere e a traghettare verso il futuro quelle cose che sono fatte bene e ci fanno onore: la scuola pubblica ne è un esempio.
Ci auguriamo che i fatti smentiscano le preoccupazioni degli “ansiosi” genitori e che sia possibile dare ascolto alle legittime richieste.
Distinti saluti
Coordinamento Genitori Democratici Provincia di Pordenone
Sonia D’Aniello, dansonia14@gmail.com
Cristina Zanette, c.zanette@libero.it