mercoledì 11 agosto 2010

Lettera aperta al Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale e a tutti i politici locali e regionali

L’ora fatidica sta per scoccare: il 31 agosto conosceremo le sorti delle scuole pubbliche pordenonesi. Il Comitato Genitori Provinciale sta aspettando con ansia il verdetto.
L’Ufficio Scolastico Regionale ci fornirà i dati sull’organico di fatto. Ci auguriamo vivamente che la dottoressa Beltrame, a seguito delle richieste inoltrate da più parti, non solo dai genitori della provincia anche per il tramite del Prefetto di Pordenone, abbia provveduto a limitare i tagli emorragici già effettuati in Provincia di Pordenone ben oltre le indicazioni della riforma Gelmini.

Nel Pordenonese i tagli fin qui subiti hanno causato una drastica riduzione delle ore di scuola.
Il Ministero dell’istruzione nell’ultima circolare relativa all’adeguamento degli organici di fatto tiene ad evidenziare che le riduzioni di personale docente e non, sono da effettuare tenendo però ben presente “l’obiettivo di corrispondere in maniera adeguata alla domanda di istruzione espressa dalle famiglie”.
Possiamo capire che il Ministero tenti disperatamente di farci credere che riducendo le risorse la scuola possa solo migliorare. A nostro avviso è mistificare la realtà.
Né scientificamente né pedagogicamente parlando nessuno ci ha dimostrato che meno ore di scuola significhi migliore qualità dell’insegnamento, al contrario tutti gli studi sociologici territoriali da Udine a Trieste passando per Pordenone evidenziano che la scuola rimane un’istituzione che costituisce un riferimento sicuro ed equilibrato per gli alunni di tutte le età.
E, aggiungiamo noi, la scuola costituisce per le famiglie un sostegno fondamentale per lo sviluppo educativo dei nostri figli.
Ma ci crediamo solo noi genitori? Le famiglie da due anni chiedono invano il mantenimento delle ore e dei rientri pomeridiani proposti all’atto dell’iscrizione dai circoli didattici e istituti scolastici.
Per contro le risposte e i silenzi dell’USR non ci fanno ben pensare né sperare.

La Provincia di Pordenone non può continuare ad essere la Cenerentola della Regione riguardo alla scuola. Evidentemente la classe politica pordenonese non è in grado di ascoltare e riportare le esigenze dei cittadini nelle sedi decisionali.
Un esempio per tutti: la petizione sulla scuola presentata un anno fa in Consiglio Regionale, accolta direttamente dal Presidente del Consiglio Regionale, nonché insegnante, il pordenonese Eduard Ballaman, giace ancora inascoltata nei meandri delle procedure amministrative del Consiglio Regionale. La possibilità di essere discussa prima della chiusura estiva di quest’anno è andata delusa poiché i capigruppo di maggioranza e di opposizione hanno danno priorità ad altri temi sui quali decidere.
Evidentemente la scuola non è un tema di attualità politica! Lo è per le famiglie che dovranno trovare i soldi per fornire ai loro figli l’istruzione che dovrebbe garantire lo Stato, un posto tranquillo dove lasciare, in mani sicure, i propri figli, mentre noi genitori siamo al lavoro. Le famiglie chiedono rispetto per le scelte famigliari fatte all’atto dell’iscrizione, rispetto per i propri figli che vogliono crescere ed imparare a studiare. Forse li si vuole privare di un diritto?
Il comitato si impegna a tenere alta la guardia..ogni promessa è un debito.


Comitato Genitori Provincia Pordenone